23 maggio 2012

"CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE 30 MAGGIO 2012




COMUNE DI ARDEA


Provincia di Roma

Oggetto: Convocazione consiglio comunale in seduta ordinaria

IL SINDACO

Dato atto che l’ufficio centrale in data 11-05-2012 ha proceduto alla proclamazione dei consiglieri eletti nella consultazione elettorale del 06 e 07 maggio 2012; Visto l’art. 40 del T.U. n° 267 del 18/08/2000;

CONVOCA

La prima seduta del Consiglio Comunale per il giorno 30/05/2012 alle ore 17,00 in prima convocazione presso la Pineta dei Liberti, Lungomare della Pineta 140, per la trattazione del seguente ordine del giorno:

Ordine del giorno

- Esame degli eletti alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale e delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità di ciascuno di essi. Convalida (Artt. 40 e 41 D. Lgs 267/2000);

- Giuramento del Sindaco (art. 50 D. Lgs 267/2000);

- Elezione del Presidente del Consiglio (art. 40 D.Lgs. 267/2000);

- Elezione della Commissione elettorale Comunale (Art. 41 D. Lgs. 267/2000);

- Comunicazioni del Sindaco sulla nomina degli Assessori e del Vice Sindaco (art. 40 D.Lgs. 267/2000);

- Presentazione delle linee programmatiche di mandato (art. 46 comma 2 e 3 D- Lgs. N. 267/2000);

- Indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti comunali presso Enti, Aziende ed Istituzioni (art. 42 comma 2 lett. m).

IL SINDACO

Luca Di Fiori"

22 maggio 2012

ARDEA, LE PRIME RICHIESTE DELLA NUOVA MAGGIORANZA


Ad una settimana esatta dalla convocazione del primo consiglio comunale, iniziano i primi problemi per la nuovissima era Di Fiori. Il neo sindaco di Ardea ha ricevuto questa mattina, attraverso il protocollo comunale, la richiesta dei due consiglieri della lista Eufemi, Franco Marcucci e Luca Fanco, di scegliere il presidente del consiglio. “Con la presente – si legge nella lettera indirizzata al Primo Cittadino – si espone che la scrivente lista è la seconda del centrodestra dopo il PDL, pertanto, secondo il manuale Cancelli, richiediamo ogni seconda scelta. Il PDL ha già effettuato la prima scelta indicando il nominativo del candidato sindaco; la nostra seconda scelta è il presidente del consiglio, supportata altresì dal documento sottoscritto il 30/03/12 come accordo politico per il ritiro della candidatura a sindaco dell’ing. Mario Porcelli a sostegno di Luca Di Fiori”. La presidenza del consiglio, salvo imprevisti, sembrava fino a ieri destinata a Fabrizio Acquarelli, recordman di preferenze che allo scrutinio del 7 maggio ha registrato quasi 1000 preferenze, facendo eleggere addirittura due consiglieri per il partito dei Cristiano Riformisti, a cui ha aderito dopo aver lasciato il PDL. Adesso l’istanza della Lista Eufemi rimette tutto in gioco, anche a livello di assessorati, dal momento che i due consiglieri firmatari proseguono il documento richiedendo una rappresentanza in Giunta “con una delle seguenti deleghe: Ambiente, Urbanistica, Lavori Pubblici”, in pratica gli assessorati più ambiti. “Il nominativo proposto – concludono i rappresentanti della Lista Eufemi – dovrà essere vagliato dalle firme di entrambi i consiglieri”, mentre per quanto riguarda gli incontri ed “il perfezionamento di tale richiesta si delega il segretario Gino Marcoccia”.

19 maggio 2012

una riflessione a caldo sulla strage di brindisi

Una riflessione a "caldo" sulla strage di Brindisi, ora che a prevalere è soprattutto lo sgomento e la rabbia. Gli attentatori, probabilmente degli affiliati all'organizzazione mafiosa "Sacra Corona Unita", hanno scelto per seminare terrore e lanciare il loro "messaggio" una scuola di un quartiere periferico e popolare come migliaia ne esistono in italia: un istituto professionale frequentato per lo più da ragazze che si specializzano in settori che vanno dalla "moda" (sartoria ecc..) all' "estetica" (estetiste, parrucchiere ecc..) con la speranza, spesso vana visti i tempi e il Paese in cui viviamo, di potere immediatamente lavorare una volta conseguito il diploma; chi ha pianificato l'attacco, in poche parole, si è ben guardato dall'andare a piazzare quelle due maledette bombole davanti a una scuola di "ricchi", ha scelto coerentemente, spiegherò più avanti il perchè, una di quelle scuole che nelle logiche della classe dirigente è destinata ad accogliere e parcheggiare le figlie dei "poveracci", di quelle che appunto, un giorno, tutt'al più avranno l'opportunità di fare le unghie e tagliare i capelli alle loro, di figlie. Non fraintendetemi: non sto dicendo che mettere le bombe davanti alle scuole dei "ricchi" sarebbe giusto: la mia cultura politica rifiuta in ogni modo l'uso di questo tipo di violenza e colpire dei ragazzini, di chiunque siano figli, lo ritengo un gesto scellerato e infame. Sto dicendo che nessuno ammazza i suoi, di figli, e nemmeno quelli degli amici. In queste ore decine di giornalisti si interrogano allibiti del perchè di tanta violenza a danno di ragazzini e si interrogano se sia stato infranto quel "codice d'onore" che attribuiscono alle mafie. Vorrei che fosse una volta per tutte smascherata la leggenda di questo presunto "codice d'onore"...le organizzazioni criminali non solo italiane, ma direi del mondo, si sono fatte scrupoli solo con chi poteva pagare o poteva essere "utile" e persino alleato, coerentemente con la loro mentalità amorale e spiccatamente imprenditoriale non hanno mai riconosciuto una dignità all'infanzia se non sul piano utilitaristico della propaganda. Sono centinaia le vittime di mafia,molte ancora senza nome, a cui gli affiliati dei clan hanno inflitto indicibili violenze: molti di questi sono braccianti che all'epoca della loro morte erano anche più piccoli di Melissa, la ragazza rimasta vittima nell'attentato di oggi. Melissa: una ragazza "comune", come tante ne vediamo vivere, sognare e lottare nelle periferie delle nostre città, rimasta suo malgrado coinvolta al centro di un gioco sporco infinitamente più grande di lei. Melissa, il cui cadavere non è che un numero nelle liste del costante tira e molla tra Mafie e Stato, un tragico "effetto collaterale" figlio di relazioni torbide coperte dal più assoluto segreto tra istituzioni e clan. Le mafie non sono mai state organizzazioni insurrezzionali e rivoluzionarie, bensì imprese della criminalità a forte radicamento territoriale di volta in volta ostili o fiancheggiatrici di uno Stato di cui sono parte ormai integrante e inscindibile, sempre e comunque con l'obiettivo di fare sempre più soldi, spesso in collaborazione dello Stato. Non è un mistero che molti esponenti mafiosi o collegati da patti a organizzazioni mafiose siedono praticamente in tutte le istituzioni locali e nazionali della Repubblica, fino ai più alti vertici, e che da li tentano di influenzare e di rendere la vita più facile alle loro "famiglie". Non è nemmeno un mistero che, questo gruppo di potere, quando vede minacciati i suoi interessi minaccia i colleghi di seggio facendo scoppiare bombe ad orologeria al fine di provocarne l'imbarazzo e le marce indietro su specifici provvedimenti e proposte di legge, i cui testi sono ai più ignoti. Ora potete ben capire come mai a essere colpito è stato un anonimo e grigio istituto professionale frequentato dai figli del popolo e non un liceo frequentato dai rampolli della borghesia brindisina dove, tra figli di politici imprenditori medici e avvocati si annidia anche il pargoletto della Sacra Corona. A morire nei "loro" intrighi sono sempre e soltanto i figli del popolo, schiacciati tra l'incudine delle mafie, rese aggressive dall'avanzare di una crisi che sta ridisegnando i confini dell'illecito, e il martello di uno Stato che crede di poter salvare l'Italia fregandosene degli italiani. La mano è mafiosa, la strage di Stato.
QUELLO CHE SCRIVE è UN RAGAZZO DI 23 ANNI........

Ardea comunicato stampa PSI

L'esito delle recenti elezioni amministrative ad Ardea è stato negativo per il centrosinistra, e segnatamente per i partiti della sinistra. Questo risultato arriva dopo una lunga serie di vittorie del centrodestra che hanno confermata la fiducia ad amministrazioni che, obiettivamente, negli anni poco hanno fatto per meritare il consenso ottenuto.

Dopo l'era Eufemi i partiti del centrosinistra hanno sperato che la parabola della destra fosse arrivata a conclusione e che, tutti uniti nonostante le tante diversità, avrebbero potuto conquistare la fiducia degli elettori. Così non è stato e il centrodestra ha vinto al primo turno. Questa sconfitta non può essere archiviata come è stato in passato per tutte le altre. Se neppure questa volta i partiti e le persone convinti che il centrosinistra rappresenti l'unica possibilità di riscatto di Ardea non si interrogano sulle ragioni profonde di questa sconfitta, davvero le speranze di poter cambiare il destino grigio di questo territorio saranno definitivamente archiviate.

Noi pensiamo che, oltre alla costruttiva, attenta e dura opposizione che i consiglieri eletti dalla nostra coalizione faranno nel prossimo consiglio comunale, non sia più rinviabile per il centrosinistra di Ardea, pena il suo definitivo dissolvimento nelle sigle e nei fatti, aprire un confronto serrato finalizzato ad elaborare un progetto politico innovativo su cui attivare un grande dibattito nei quartieri e tra i cittadini. Siamo molto preoccupati della china imboccata da questo territorio per le crescenti presenze di soggetti inquietanti così come ci preoccupa il dilagare dello spaccio di stupefacenti che sta devastando la serenità di troppe famiglie. Se la politica vera, quella capace di guidare processi e progetti di sviluppo, non riuscirà a tornare protagonista ben difficilmente il territorio potrà essere sottratto alla contaminazione nefasta con la criminalità più o meno organizzata di cui già emergono segnali precisi.


Partito Socialista Italiano – Sezione di Ardea

14 maggio 2012

L'Italia dei Valori dice "No" ai finanziamenti ai partiti Capraro: "Depositate le firme in Piazza Montecitorio"


“In piazza Montecitorio a Roma, alla consegna delle firme raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare contro il finanziamento ai partiti, era presente una nutrita delegazione di Ardea". E' quanto dichiara in una nota Cristina Capraro, Consigliere dell’Italia dei Valori al Comune di Ardea.

"Insieme al segretario locale del partito, Alberto delli Colli, abbiamo depositato le nostre firme: i cittadini di Ardea hanno dimostrato grande sensibilità al tema e hanno contribuito in maniera significativa alla raccolta delle firme. A loro e al tutto il partito va un ringraziamento perché l’appoggio su importanti battaglie di giustizia come questa è fondamentale se vogliamo davvero cambiar le cose. Abolire il finanziamento pubblico ai partiti è l’unico modo per affermare la sovranità popolare e combattere la corruzione".

"I recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto in particolare la lega Nord, evidenziano come sia importante il tema e come occorra intervenire immediatamente per rendere trasparente la gestione dei partiti”.

Prc: "Democrazia sconfitta dai potentati economici" L?analisi di Rifondazione sul voto ad Ardea. Aspettando i ricorsi.


da Il Faro on line - "Abbiamo dovuto assistere a una propaganda elettorale al limite della sopportazione umana, le forze economiche messe in campo dalla parte avversa, non solo hanno sbalordito,ma denotavano ancora una volta che i grandi potentati economici, hanno la meglio perfino sulla democrazia e sulle pari opportunità,Una lunga e triste serie di scorrettezze, note anche ai giornali nazionali, sono stati il filo conduttore dell’arroganza e del predominio". E' l'analisi del Prc, circolo M.Graziosi di Ardea."Ma l’esitoil comunicato - è stato la conferma di un sistema fallato, tutto ardiese, storicamente ardieseLa bassissima affluenza, ha certamente sottolineato la disaffezione alla politica dei cittadini, che con l’assenteismo si sono arresi prima di cominciare la lotta, esprimendo con il non voto, la perdita di speranza.La città ha raccontato di fatti clientelari, gli stessi che denunciamo da tempo, promesse, e ricatti, che oggi vorremmo poter sindacare insieme agli ingannati cittadini. Non ha perso solo il cartello di alternativa al quale anche noi apparteniamo, ma la vera sconfitta è la democrazia, in un paese in cui si gridava alla scandalo e al rinnovamento, appare oggi strano che si sia confermata “la continuità” amministrativa tanto contestata e odiata dalla gente, soprattutto, appare discutibile una cosi’ forte differenza tra i candidati a sindaco, che tutti davano almeno al ballottaggio, L’incremento di afflusso alle urne, si è intensificato solo dopo qualche ora dall’inizio, e soprattutto in alcuni quartieri ritenuti, pericolosi.

Apprendiamo dai giornali, denunce per irregolarità e brogli, ci affidiamo quindi al lavoro della magistratura che ci auguriamo faccia un lavoro capillare per sollevare Ardea, dai sospetti, non ci fa onore, da cittadini che hanno creduto di partecipare alla competizione, nella correttezza e nella legalità. Se le voci insistenti di voti pagati, si rivelassero verità, se le promesse e i voti clientelari, fossero reali, se le irregolarità fossero chiaramente isolate, non esiteremo a partecipare allo sdegno per una città piegata, ancora vittima e sempre più di una crisi economica profonda e lace

12 maggio 2012

Comune di Ardea, proclamati i Consiglieri

Nella giornata odierna il Presidente del Seggio Elettorale Centrale, in conformità ai risultati accertati, ha proclamato eletti Consiglieri del Comune di Ardea:

Massimiliano Giordani (PDL)

Riccardo Iotti (PDL)

Mauro Iacoangeli (PDL)

Franco Marcucci (Lista “Con Eufemi per Ardea”)

Luca Fanco (Lista “Con Eufemi per Ardea”)

Fabrizio Acquarelli (Cristiano Riformisti)

Francesco Paolo Corso (Cristiano Riformisti)

Alberto Montesi (UDC)

Policarpo Volante (UDC)

Alessandro Quartuccio (Città Nuove)

Antonino Abate (Candidato Sindaco non eletto)

Mauro Giordani (PD)

Stefano Ludovici (PD)

Giancarlo Rossi (PD)

Umberto Tantari (Lista “Per Abate Sindaco”)

Cristina Capraro (Candidato Sindaco non eletto)

11 maggio 2012

REGIONE LAZIO

Regione, implosione a destra. Storace minaccia, l'Udc ci pensa

INSIDE. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it nella direzione post elezioni de La Destra sarebbe emersa l'ipotesi di uscire dalla maggioranza. Alla base lo schiaffo di Ardea col candidato della Polverini che per 30 voti ha preso il seggio agli storaciani e l'assenza di una strategia comune. Chi sono i falchi e chi le colombe. Ma anche nel partito di Casini con l'uscita dal Terzo Polo, dà il via libera al “tagliando della maggioranza”. La presidente sotto accusa per la gestione di sanità e rifiuti ma anche per la ricandidatura di Alemanno che nessuno dei due partiti vuole. E c'è chi sussurra la fine anticipata della legislatura per il gran salto di Renata al parlamento

Venerdì, 11 maggio 2012 - 12:50:00


di Fabio Carosi

Pace armata almeno sino al ballottaggio, poi per Renata Polverini e forse anche per Gianni Alemanno, saranno dolori. E seri. Si parte dalla Regione Lazio, regno indiscusso di Renata che ha trasformato una conquista del centrodestra in un ducato a sua immagina e somiglianza. Almeno è questa l'accusa che parte da un pezzo della maggioranza, precisamente da La Destra che, proprio giovedì, ha tenuto una prima riunione esecutiva per l'analisi del voto e per definire le strategie. Ma anche nell'Udc sale la tensione.

Partiamo dalla riunione de La Destra. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it e che nessuno dei partecipanti ha voluto direttamente confermare, sia Ciccio Storace che Roberto Buonasorte sarebbero pronti all'addio. Uno strappo violento per marcare la distanza da una presidente accusata di avere un “io politico ipertrofico”, a tal punto da non vedere più gli alleati come partner di una strategia di governo, ma come sudditi.

Sondaggio Uomini belli 11Francesco Storace


I nodi venuti al pettine sarebbero sempre gli stessi: la qualità dei rapporti ormai ridotta ai minimi termini, le modalità con cui sono stati affrontati i temi strategici di sanità e rifiuti e, infine, lo schiaffo di Ardea. I beni informati hanno raccontato che Francesco Storace, per far onore al suo stile schietto e diretto, durante l'analisi del voto abbia fatto risuonare più volte sul suo telefonino l'mp3 con la voce di Gigi Proietti che racconta la storica barzelletta del Cavaliere Rosse e del Cavaliere nero che si conclude con la battuta romanesca “che al Cavaliere Nero non bisogna rompergli le scatole”. E questo perché la sconfitta di Ardea non pesa tanto sul piano politico quanto su quello della rappresentanza. Nel centro a pochi chilometri da Roma, La Destra c'era con una propria lista ma c'era anche quella della Presidente che per 30 voti ha tolto il consigliere agli storaciani che hanno mostrato una performances niente male, passando dai 600 voti circa delle regionali ai 760 della scorsa settimana. E la beffa della presidente non è piaciuta al Cavaliere Nero che ha citato Gigi Proietti per far capire che la pazienza è agli sgoccioli. Ufficialmente la Direzione del partito è stata unitaria, ma al suo interno è toccato all'assessore Teodoro Buontempo recitare il ruolo della colomba, evidenziando come la presenza nella Giunta sia comunque un'occasione politica. Dalle bocche dei falchi, invece, è risuonata più volte l'ipotesi di uscire, lasciare, mandare a bagno la presidente, anche perché in una coalizione di uomini forti, il disastro di Ardea per mano di Renata non è chiaramente un messaggio gradito.

Moderati ma non per questo meno grintosi, gli “amici” dell'Udc. Ma verso “il centro” l'atmosfera è un po' diversa. Sempre secondo i bene informati nel partito di Pierferdinando Casini, ormai in uscita dal Terzo Polo, l'unico ad avere un canale aperto con la presidente sarebbe il vice Luciano Ciocchetti. Per gli altri, sarebbe già scattato il via libera, secondo uno stile meno spigoloso de La Destra, ma pur sempre fermo nelle decisioni. Tra i tanti “così non si può andare avanti” e un paio di “quella qualcuno prima o poi la strangola”, la profezia di oltre un anno fa del “senatore regionale” Rodolfo Gigli pare si stia sempre più avvicinando. Proprio ad Affaritaliani.it il già presidente e pluriassessore profetizzò che Renata “prima o poi sarebbe rimasta una donna sola al comando”. Ciocchetti a parte, il resto del gruppo consiliare mugugna e sogna di andare via sia per motivi nazionali, “si apre una nuova fase per i moderarti” che per quel collante che teneva insieme anime diverse come i cattolici ex democristiani di Casini con l'ex capo dell'Ugl: un semplice programma, al quale più d'uno ha chiesto di fare il tagliando.

E il momento in cui qualcuno alzerà il cofano per dare uno sguardo al motore della Regione è vicino. I Motivi? Il solito “cerchio magico” che circonda la presidente, i problemi col territorio, la sanità e i rifiuti ma anche l'ambiguità delle relazioni col sindaco di Roma. Qui Udc e La destra hanno fatto blocco comune: nessuno dei due è favorevole alla ricandidatura di Gianni Alemanno.

E la Polverini? Da tempo si mormora che la presidente abbia voglia di mollare tutto e tuffarsi nell'avventura parlamentare, approfittando della possibilità di una vita più breve del Governo Monti. Per ora le prove tecniche di presenza nazionale le ha fatte con le amministrative dove sono stati investiti molti dei solidi dei rimborsi elettorali ricevuto con la sua elezione. I fermenti di Udc e La destra potrebbero dare lo spunto per rimandare tutti alle urne e, soprattutto, togliersi diversi problemi irrisolti: a partire dal caos del commissariamento della sanità, dove il fallimento è palese.

Gira che ti rigira, se la coalizione si dovesse sfasciare potrebbe essere una gentilezza nei confronti della “signora”.

fonte affariitaliani.it


10 maggio 2012

ARDEA – Elezioni Comunali, Legalità e Democrazia


Come in molti frangenti, anche in occasione delle elezioni, specialmente quelle comunali, la legalità ad Ardea è un qualcosa di cui non si sente il bisogno, il non rispetto delle leggi e delle regole è la normalità.

Nel momento più alto della pratica democratica e della partecipazione, le elezioni, ad Ardea si assiste all’esatto contrario; si calpestano democrazia, legalità, costituzione, dignità e decoro dei cittadini in un crescendo che va dall’inizio della campagna elettorale fino alla chiusura delle urne.

Oltre all’evidenza delle spese folli, manifesti, cene e altro, sostenute da alcuni candidati per tutta la durata della campagna elettorale, in città, nelle ore conclusive, è circolata in modo pervasivo la voce di una compravendita massiccia di voti; si va dai buoni benzina, ai cento/duecento euro a voto confermato da foto, ai 500 euro per un pacchetto di voti più sostanzioso.

Alcuni cittadini hanno dovuto SOLO garantire un pacchetto di voti dai 20 ai 50 per mantenere il posto di lavoro ad un familiare.

La crisi finanziaria, la mancanza di lavoro, fanno sì che molti abbiano bisogno di prestiti, e anche in questo caso lo strozzino di turno può chiudere un occhio se una rata salta in cambio di un pacchetto di voti di tutta la famiglia.

Queste sono le “chiacchiere” che girano nel paese e chi lo dice come testimone diretto, dice anche che non testimonierà mai e in nessun posto perché altrimenti dovrebbe come minimo cambiare città.


Se vogliamo lasciar perdere le chiacchiere restano però alcuni fatti accaduti in queste elezioni che lasciano comunque interdetti:

  1. La presentazione delle liste. Nessuno ha saputo spiegare perché un Consigliere Comunale uscente ha sentito l’impulso irrefrenabile di entrare nella sede comunale, dopo che le porte erano state chiuse alle ore 12:00 del 3 aprile, termine ultimo per la presentazione, e che, dopo vari tentativi, è entrato passando da una finestra.

  2. La propaganda elettorale. Siamo a livelli che vanno al di là dell’immaginazione al di fuori di ogni legge e regola:

    • striscioni appesi in ogni dove: tra pali stradali, su edifici e terrazzi, su strutture in tubi Innocenti che spuntano a decine in terreni pubblici e privati, su recinzioni e in ogni luogo utile allo scopo;

    • manifesti di ogni dimensione affissi su cassonetti della raccolta differenziata, sui muri, su recinzioni e dovunque sia possibile incollare. Le plance elettorali installate dal comune sono in numero insufficiente e senza l’indicazione degli spazi di pertinenza di ogni lista. I vigili urbani a fronte di rimostranze per il non rispetto degli spazi ti dicono che hai ragione, ma per farla valere devi fare denuncia formale, loro non procedono d’ufficio. Questa mancanza di regole scatena una lotta continua all’affissione e favorisce chi ha capacità economiche ampie per poter pagare migliaia di manifesti e “attacchini”.

  1. Manifesto Elettorale. Sul manifesto elettorale pubblicato in data 28 aprile sul sito del comune si evidenzia il nome di un candidato, Gianni Francia stesso luogo e data di nascita, presente su due liste, Cristiano Riformisti e La Destra. In data 3 maggio è stato fatto un esposto all’Ufficio Elettorale Circondariale di Velletri. All’apertura dei seggi, sui manifesti esposti nei vari locali il nome, sulla lista dei Cristiani Riformisti, era stato “tappato” con un’etichetta autoadesiva bianca. Dopo vari tentativi non riusciti, effettuati sabato 5, di presentare una denuncia ci si è riusciti, la mattina del 6, al Commissariato di Anzio.

  2. Il mercato ai seggi. Quanto avviene davanti ai seggi elettorali e al loro interno, durante tutto il tempo di apertura delle urne, è tra tutti gli aspetti quello più inquietante. Candidati e loro galoppini, decine e decine di persone, stazionano all’ingresso dei seggi e contattano gli elettori che si recano al voto. Circola materiale elettorale, si traffica con i cellulari forniti di apparato di ripresa, stesse scene anche all’interno del seggio. Nessun apparato di ripresa viene depositato prima di entrare in cabina elettorale; i presidenti sollecitati a chiederne il deposito dicono che ci sono i cartelli e loro non possono fare altro. E’ del tutto evidente che si tratta di mercimonio del voto elettorale e che la pressione esercitata così pesantemente può condizionare il voto delle persone più deboli. Le forze dell’ordine, polizia di stato e municipale, anche se sollecitati per “rimuovere” la ressa all’ingresso e per quanto avviene all’esterno e all’interno del seggio dicono che sono in pochi e non possono intervenire. Possibile che non vi sia il modo di far rispettare la legge, che proibisce non solo gli assembramenti ma anche i capannelli di poche persone intorno ai seggi??

  3. Partiti e Voti di Preferenza. Questo aspetto è molto interessante da un punto di vista politico, i candidati a consigliere comunale, specialmente quelli del centro destra, passano, da un’elezione alla successiva, da una lista all’altra, usando le formazioni politiche come semplici mezzi di “trasporto”. Questa cosa, che rappresenta di per se un’anomalia, è aggravata dal fatto che prendendo sempre pacchetti di preferenze che tendono di volta in volta ad aumentare. Questo sta ad indicare che in buona parte ad Ardea la politica non è fatta attraverso le forme democratiche rappresentate dai partiti ma in proprio dai singoli personaggi. Se questo lo accostiamo alle spese folli sostenute dai candidati e al fatto che il ritorno economico annuale ufficiale, in caso di elezione, è di pochi centinaia di euro possono sorgere i più truci dubbi e viene da domandarsi: perché lo fanno???

Noi mettiamo in conto che questo scritto sarà oggetto di pesanti critiche e che saremo accusati di averlo steso in preda ad una crisi di acredine dovuta alla sconfitta elettorale e che cerchiamo di scaricarne la responsabilità su quanto riportiamo.

Non è così, ammettiamo la sconfitta ma riteniamo, per rispetto dei cittadini che credono ancora nella politica con la P maiuscola, che questa situazione di illegalità debba essere portata alla luce del sole e debba essere oggetto di confronto democratico.

La nostra speranza è anche che quanto accaduto giunga all’attenzione di chi ha il dovere di vigilare ed il potere di correggere le storture, ci auguriamo un suo intervento in modo che in futuro tutto questo non sia più consentito.



Sinistra Ecologia Libertà - Ardea

04 maggio 2012

CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE CRISTINA CAPRARO SINDACO


Ardea 4 maggio – “La festa di chiusura della campagna elettorale si terrà questa sera, dalle ore 20.00,  in riva al mare all’altezza del ‘B Palace’ (Lungomare degli Ardeatini). Sarà l’occasione per assaporare i prodotti tipici del Lazio messi a disposizione dai circoli locali, finalizzato al rilancio di un percorso turistico-economico che metta insieme le bellezze del territorio con il consumo a km0: vino dei Castelli, porchetta di Ariccia, pane di Lariano e tanta allegria non mancheranno! Protagonisti della serata saranno tutti coloro che ci hanno aiutato durante questa campagna elettorale, credendo in me e nel nostro progetto” quanto dichiara in una nota il candidato Sindaco ad Ardea per IDV e Incontro Democratico, Cristina Capraro.

Luca Di Fiori non può parlare di legalità!



Ardea 4 maggio – “Il commento apparso oggi sul ‘Corriere della Città’ del candidato Di Fiori è sintomo evidente dello stato di nervosismo che lo attanaglia in questo momento. Complice la campagna elettorale ma soprattutto, forse, il fatto che le sue vicende giudiziarie ormai siano sulla bocca di tutti. Ci sarà anche un po’ di sana gelosia: certamente lui non può organizzare una manifestazione che parli di legalità!  Per quanto riguarda Antonino Abate io chiedo: come mai, essendo stato per tanto tempo amministratore, ha taciuto quanto oggi pian piano sta emergendo? Le sue parole di cambiamento oggi suonano tanto di slogan elettorale … come si può parlare di cambiamento in riferimento ad una persona che ha governato per anni ed anni e che ha certamente avuto delle responsabilità dello stato in cui versa oggi la nostra Ardea?” quanto dichiara in una nota Cristina Capraro, candidato Sindaco per Ardea con le liste IDV e Incontro Democratico.

02 maggio 2012

COMUNICATO Domani largo Genova, Ardea: in piazza per la legalità


Ardea 2 maggio – Una manifestazione di denuncia per dire il motivo per il quale il Comune di Ardea sia letteralmente “occupato”, presidiato da un accordo bi-partisan fondato sull’interesse personale che sfocia in naturale illegalità.
A largo Genova domani, 3 maggio, dalle ore 10.30, insieme all’IDV di Ardea, ci sarà il Sen. Stefano Pedica, che già ha condotto una coraggiosa battaglia nel comune di Fondi, il segretario IDV Lazio, Vincenzo Maruccio, e il consigliere regionale IDV Claudio Bucci. Tutti insieme, con il sostegno dei cittadini di Ardea per abbattere il muro dell’illegalità, e portare il cambiamento. Quanto denunciato nei giorni scorsi dai giornali sul candidato Di Fiori, quanto diciamo noi da svariati mesi, a cui si è aggiunta la vicenda della presentazione delle liste elettorali, quanto vediamo tutti i giorni ad Ardea, sono realtà che non possono essere taciute e sopportate un altro minuto di più, sono sintomo di un sistema corrotto e malato. Quella di domani sarà una tappa importante per dire qual è invece la nostra idea per governare la città, prima che siano i cittadini ad esprimersi con il voto.” E’ quanto dichiara Cristina Capraro, candidato Sindaco per Ardea con le liste IDV ed Incontro Democratico.